Tempio Kiyomizudera, foto di Cristian Prola

Arianna e il suo viaggio in Giappone

Arianna viaggia fin da quando era una bambina e dopo diverse esperienze in giro per il mondo ha deciso di condividere le sue avventure e i suoi consigli sul blog Arianna The Travel Planner. Oggi ci parla del suo viaggio in Giappone.

1) Il tuo blog mi sembra davvero molto ben curato. Qual è la tua ricetta per proporre contenuti interessanti per gli utenti?
Sia che si tratti di viaggi sia di semplici gite fuori porta cerco di proporre mete insolite e aspetti meno conosciuti delle località turistiche.

2) Quando ti trovi a partire per un viaggio a lungo raggio come ti comporti? Organizzi ogni cosa o parti gestendo tutto una volta in loco?
Tendenzialmente amo partire ben organizzata, anche se l’imprevisto è sempre dietro l’angolo (e occorre anche essere preparati a gestirlo!)

3) Il timore più grande per chi vuole visitare il Giappone è legato alle difficoltà della lingua. Tu come hai comunicato con i giapponesi?
Principalmente in inglese. Per quanto sia vero che la proverbiale riservatezza dei giapponesi può rendere difficoltosa l’interazione con i locali, ho trovato molta disponibilità nel cogliere e cercare di soddisfare tutte le mie richieste, anche quando non era possibile parlare in inglese.

4) Il Giappone a detta di molti è una terra meravigliosa, c’è qualcosa di questo luogo che ti ha affascinato in modo particolare?
Il rispetto e l’amore per la natura del popolo giapponese.

5) In Giappone il galateo impone atteggiamenti molto diversi dai nostri. Ad esempio quello che in occidente è ormai una consuetudine, come soffiarsi il naso in pubblico, mangiare e bere camminando per strada o mettere in mostra i propri tatuaggi, nella terra del Sol Levante può essere interpretato come un segno di maleducazione. Tu come hai gestito questi divieti? È stato difficile abituarti a non tenere certi comportamenti?
Non particolarmente perché credo che sia una componente essenziale del viaggiare responsabilmente rispettare gli usi e costumi locali. Ho solo avuto un po’ di difficoltà con i miei tatuaggi che, considerate le dimensioni e il caldo di agosto, erano difficili da nascondere adeguatamente.

6) La cucina giapponese è famosa per il sushi e il sashimi, oltre a queste due pietanze cosa ci consigli di assaggiare?
Ho apprezzato molto il Tonkatsu, una cotoletta di maiale fritta, generalmente servita con un’insalata di cavolo, l’immancabile riso e un contorno di verdure. Io l’ho assaggiata alla stazione ferroviaria di Kyoto, al Tonkatsu Wako: servizio cordiale e veloce, carne e frittura di primissima qualità. Per chi vuole tenersi più “leggero” suggerisco l’Okonomiyaki una sorta di crepe salata, con un impasto fatto di farina di grano, patate e brodo, e un ripieno a “fantasia”, ovvero a discrezione del locale in cui la si mangia.

7) Per quanto riguarda i mezzi di trasporto? Cosa ci suggerisci di usare per spostarci all’interno di una città? E per andare da una città all’altra?
All’interno delle città senza dubbio mezzi pubblici, puntualissimi e pulitissimi, anche se è consigliabile evitare soprattutto la metropolitana nelle ore di punta. Per spostarsi lungo il Paese niente di meglio dello Shinkansen. Utile munirsi di Japan Rail Pass che consente l’utilizzo dei mezzi pubblici cittadini e l’accesso alla maggior parte dei treni proiettile.

1 commento su “Arianna e il suo viaggio in Giappone”

  1. Il Kyomizu dera è bellissimo, ci sono andato cinque anni fa. Se qualcuno volesse i suoi omamori e non può andare di persona a prenderli, si possono comprare online su http://www.omamori.com … adoro il Giappone e soprattutto Kyoto, spero un giorno di poterci tornare.

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