Il Sumo, forma e tradizione

Sumo, sport nazionale giapponese

8 commenti / di Alessandra Sanna / aggiornato: 17 Marzo 2024

Il Sumo, sport nazionale del Giappone, non è solo una lotta, è un ritorno alle tradizioni ed una riscoperta dell’antica essenza dell’impero del “Sol Levante”. Il regolamento del Sumo mantiene vive alcune tradizioni risalenti ad epoche antiche, ad esempio:

  • l’utilizzo di variopinti mawashi (perizoma ricavato da un lungo nastro e terminante con una cintura);
  • l’acconciatura dei lottatori, ossia l’oicho, un nodo che richiama la forma della foglia di ginco;
  • l’utilizzo del dohyo, un ring costruito in paglia e sollevato da terra;
  • il sistema dei gradi utilizzato per confermare la preparazione dei lottatori.

L’origine di questa forma di lotta è molto antica, solo dall’inizio del 1600 (periodo Edo) è diventato uno sport professionistico.

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Regole per il combattimento

In Giappone la pratica del sumo non è consentita alle donne.
Le regole sono molto semplici, la vittoria spetta al lottatore che atterra o riesce a spingere all’esterno del dohyo l’avversario.
Gli incontri possono durare da pochi secondi sino a parecchi minuti.

Esistono una settantina di tecniche da poter utilizzare, alcune riguardano il sollevamento o la spinta fuori dal dohyo, altre varie prese e sgambetti. Sono permessi schiaffi con la mano aperta ma solo sulla parte superiore del corpo, non si possono dare pugni, calci e tirate di capelli.

Categorie e tornei

Le categorie dei lottatori non si basano sul peso ma sulla bravura dei rikishi (lottatori). La categoria più importante è la Yokozuna, a cui appartiene un solo lottatore, il migliore.
Da questa categoria non si può retrocedere, quando il lottatore ritiene di non essere più in grado di competere e vincere, spontaneamente si ritira, cedendo il posto ad altri aspiranti.

Annualmente si svolgono 6 tornei dalla durata di 15 giorni ciascuno. Ogni lottatore ha in programma un incontro giornaliero. Il torneo è vinto dal rikishi che si è aggiudicato il maggior numero di incontri. Con 8 incontri vinti il lottatore sale di categoria, con 8 persi retrocede alla categoria più bassa. Al termine di ogni torneo si stila la banzuke (classifica).

Rituali del sumo

Un legame alle antiche tradizioni si può riscontrare anche dai vari rituali che vengono svolti prima e dopo il combattimento.

  • Il Makuuchi dohyohiri – Presentazione al pubblico di tutti i lottatori.
    I rikishi salgono sul dohyo per le pubbliche presentazioni. Il rituale prevede un cerimoniale eseguito con movimenti molto particolari delle braccia e gesti scaramantici. I rikishi indossano un grembiule (kenshomawashi) con colori e simboli che li rappresentano.
  • Lo Yokozuna dohyohiri – Apertura combattimenti
    Il primo passaggio è l’entrata dei lottatori, che si posizionano sul dohyo.
    L’apertura dei combattimenti ha ufficialmente inizio solo dopo l’ingresso dello Yokozuna e lo svolgimento del rituale propiziatorio.
  • Il lancio del sale – Prima dell’incontro
    I rikishi compiono un gesto scaramantico a protezione da infortuni, ferite e cadute.
    Da ciotole apposite viene raccolta una manciata di sale, poi gettata sul dohyo.
  • Lo Shiko
    Movimento eseguito dai lottatori, la gamba viene alzata portandola quasi in posizione verticale e poi si compie un movimento opposto portandola verso il basso, sbattendo a terra il piede, cosi da produrre un forte rumore. È un movimento preparatorio, ma viene utilizzato soprattutto come rito scaramantico per scacciare gli spiriti cattivi dal dohyo.
  • Danza con l’arco – Fine del torneo
    La danza con l’arco svolta da un giovane rikishi, alla fine del torneo, è un rituale che ha più valenze, simboleggia la forza e la vittoria (un arco era il dono ricevuto dal vincitore) ma anche felicità e prosperità.

Quando si tengono i Tornei

I cosiddetti hon-basho, ossia i Tornei di Sumo, si tengono solo nei mesi dispari, sei volte l’anno e durano 15 giorni. A Tokyo potrete assistere a un incontro nei mesi di gennaio, maggio e settembre, mentre ad Osaka nel mese di marzo, a Nagoya a luglio e a Fukuoka nel mese di novembre.

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8 commenti su “Il Sumo, forma e tradizione”

  1. Ciao Alessandra,
    io e i miei amici saremo a Tokyo e Kyoto dal 26 Aprile al 5 Maggio. E’ possibile assistere ad un incontro di sumo in quei giorni?
    grazie mille
    Anna

  2. ciao, lo so la mia domanda ti spiazzera’ , amo il giappone ma ancora non ho avuto possibilita’ di visitarlo, adoro il sumo, vorrei sapere se esistono negozi sportivi che vendono tute di allenamento, ti spiego io sono molto abbondante ma in un reportage ho visto molti negozi in giappone che vendono delle meravigliose magliette e pantaloni in misure extra, devo iniziare gi gong e non riesco a trovare un abbigiamento adatto
    grazie della tua disponibiita’
    Patrizia

    1. Ciao,
      sì la tua domanda mi ha spiazzato perché non ho capito il nesso tra il Sumo (sport giapponese che si pratica con addosso una sorta di mutanda-perizoma) con il GiGong… di cui non so molto ma so che è una pratica cinese simile allo yoga, forse? Mi dispiace non esserti d’aiuto…

  3. Ciao Alessandra,
    Io e mio marito saremo a Tokyo dal 23 dicembre al 3 gennaio……ci sono incontri di Sumo in quel periodo?
    Grazie mille!

  4. Ciao!

    ti avevo già scritto per altri consigli che puntulamente mi hai fornito.
    Io sarà a Tokyo e Kyoto dal 9 al 19 Ottobre, vorrei tanto assistere ad un incontro di SUMO ma mi pare di aver capito che ad Ottobre non ci sono tornei.
    Confermi che non è proprio possibile assistere a nessun incontro?che ne sò…qualche amichevole 🙂

    Grazie!

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