parco delle scimmie Jigokudani, Giappone

In Giappone con Michela

Michela parte non appena le si presenta un’occasione, è una grande appassionata di tutto quello che gira intorno al viaggio: l’organizzazione, la possibilità di scoprire differenze culturali dei popoli con cui entra in contatto, la geografia di un luogo. Puoi leggere tutte le sue avventure su WarmCheapTrips, oggi ci racconta della sua esperienza in Giappone.

1) Il tuo blog mi sembra davvero molto ben curato. Qual è la tua ricetta per proporre contenuti interessanti per gli utenti?
Ti ringrazio. Dunque, per prima cosa parlo dei viaggi e delle esperienze che ho vissuto in prima persona, quindi c’è un racconto diretto, provato di persona. Cerco di dare informazioni utili e consigli, di dare delle risposte alle stesse domande che mi son posta prima di partire e alle quali non avevo trovato risposta. Praticamente scrivo quello che avrei voluto sapere mentre organizzavo il mio viaggio.

2) Quando ti trovi a partire per un viaggio a lungo raggio come ti comporti? Organizzi ogni cosa o parti gestendo tutto una volta in loco?
Io organizzo sempre tutto prima nel dettaglio, sia che sia un viaggio a lungo raggio, sia che sia un weekend fuori porta.
Poi i piani vengono cambiati a volte, ma spesso ho anche un “piano di riserva”. In questo modo non perdo troppo tempo a cercare di capire come muovermi/cosa fare/cosa vedere, ma ho delle idee (anche solo a grandi linee) su come mi devo muovere e ottimizzo il tempo, che si sa, in viaggio non è mai abbastanza!
Ad esempio, per il mio terzo viaggio in Giappone, sapevo quali località avrei voluto visitare di sicuro e quelle che mi sarebbe piaciuto, ma avrei potuto vedere solo se mi fosse avanzato del tempo.

3) Il Giappone a detta di molti è una terra meravigliosa, c’è qualcosa di questo luogo che ti ha affascinato in modo particolare?
Il Giappone mi affascina in tutto e per tutto. Non solo per i paesaggi bellissimi, l’incredibile fusione tra il vecchio e il nuovo, la sua cucina squisita. Amo molto la filosofia di vita giapponese, il rispetto, il senso dell’onore.
I giapponesi sono un popolo squisito, disponibile ed educato. Io in Giappone mi sento a mio agio, anche con le “contraddizioni” di questa terra (che osservandole con spirito giapponese non sono poi così insensate).

Giappone

4) In Giappone il galateo impone atteggiamenti molto diversi dai nostri. Ad esempio quello che in occidente è ormai una consuetudine, come soffiarsi il naso in pubblico, mangiare e bere camminando per strada o mettere in mostra i propri tatuaggi, nella terra del Sol Levante può essere interpretato come un segno di maleducazione. Tu come hai gestito questi divieti? È stato difficile abituarti a non tenere certi comportamenti?
Io credo che non ci sia nulla di più vero della frase di M.L King “la mia libertà finisce dove inizia la tua”. In Giappone la consapevolezza di non essere la sola persona sulla faccia della terra si riflette in questo enorme senso di rispetto. Non mi soffio il naso in pubblico perché i “rifiuti” che escono dal mio corpo non devono contaminare gli altri (e anche per questo si tamponano frequentemente il sudore inesistente durante le afose estati). Non mangio e non fumo per strada perché sporcherei l’ambiente dove passano e vivono altre persone. Non parlo al telefono su un treno silenzioso dove altre persone stanno dormendo, lavorando o leggendo un libro.
Per me non è stato un peso adeguarmi a queste regole, anzi è quasi naturale assumere certi atteggiamenti.
Io non ho tatuaggi e so che nella tradizione giapponese sono associati alla Yakuza, è perciò lecito che non ne sia gradita la visione. È un fattore storico che va rispettato, d’altronde noi siamo ospiti in visita ed è bene adeguarsi ai costumi locali.

5) La cucina giapponese è famosa per il sushi e il sashimi, oltre a queste due pietanze cosa ci consigli di assaggiare?
Consiglio di assaggiare praticamente tutto! Ci sono una varietà di piatti squisiti, ed ogni città o regione ha i suoi sapori tipici, come il Manzo di Kobe a Kobe o gli Okonomiaki a Hiroshima o la lingua di bue, Gyutan, a Sendai.
E non scordate di assaggiare il gelato al matcha, soprattutto se andrete in Giappone d’estate.

6) Per quanto riguarda i mezzi di trasporto? Cosa ci suggerisci di usare per spostarci all’interno di una città? E per andare da una città all’altra?
All’interno delle città ovviamente dipende dalla città! A Tokyo e Osaka mi son mossa con treni e metro. A Kyoto, Kanazawa e Sendai con gli autobus. A Hiroshima in bicicletta o in tram. Kobe si visita benissimo a piedi.
Per andare da una città all’altra assolutamente i treni. Conviene fare il Japan Rail Pass, organizzando bene gli spostamenti per sfruttarlo al meglio. Occorre farlo prima di andare in Giappone e conviene conteggiare bene i giorni di utilizzo; se si resta in città vi consiglio di non usarlo e far partire i giorni una volta che ci si sposta. Se si visitano solo alcune regioni esistono dei pass regionali a prezzo inferiore, come il JR EAST Pass che ho usato per muovermi nel Tohoku.
So che ci sono anche autobus molto efficienti e più economici per spostarsi, ma non li ho mai utilizzati.

7) Raccontaci qualcosa sulle architetture giapponesi, sono molto diverse da quelle occidentali?
Premetto che non me ne intendo di architettura, ma quello che si nota subito in Giappone è come costruzioni avveniristiche e moderne si mescolino con strutture antiche e dal classico aspetto giapponese.
Templi, santuari e castelli spesso son stati distrutti da terremoti, incendi o dalla guerra, ma generalmente sono stati ricostruiti con l’aspetto originale e questo contribuisce a rendere il Giappone un luogo magico e quasi fuori dal tempo.
Uscendo dalle grosse metropoli, soprattutto sulle Alpi giapponesi, ci sono ancora moltissime abitazioni costruite in modo classico e passeggiare per queste strade catapulta direttamente in un’altra epoca!

Grazie

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