Nicoletta e Frida

Il racconto di Nicoletta

Nicoletta, insieme alla sua piccola rana verde Frida, viaggiano in giro per il mondo, fotografano e raccontano tutte le loro esperienze sul blog OneTwoFrida con uno stile ironico che le contraddistingue.
Oggi Nicoletta ci parla del suo viaggio in Giappone.

1) Il tuo blog mi sembra davvero molto ben curato. Qual è la tua ricetta per proporre contenuti interessanti per gli utenti?
Non ho una ricetta, di solito mi baso sull’ispirazione del momento. Quando ho qualche idea per un post originale, me la segno. Sono appunti che tornano sempre utili nei momenti in cui l’ispirazione va un po’ in letargo. Per il resto, mi affido alla creatività e all’ironia, sono due aspetti indispensabili per divertire e non risultare noiosa. Diciamo che il fatto di essere una rana buffa spesso aiuta a risultare simpatica!

2) Quando ti trovi a partire per un viaggio a lungo raggio come ti comporti? Organizzi ogni cosa o parti gestendo tutto una volta in loco?
Sono super-specializzata nell’organizzazione dei viaggi e ti dirò di più: per me il viaggio inizia già da casa, dal momento in cui apro per la prima volta la guida. Da lì parto alla scoperta di nuove terre. Leggo diari di viaggio, siti, blog. Mi informo, controllo indirizzi, orari di aperture, mezzi di spostamento e alla fine di tutto questo lavoro produco un book che sarà poi la mia personale guida durante il viaggio. Poi però, una volta giunta a destinazione, mi lascio anche guidare dal momento e devo ammettere che anche la migliore organizzazione di un viaggio non potrà mai superare il classico “fuori programma” che ti spiazza e ti lascia a bocca aperta.

3) Il Giappone a detta di molti è una terra meravigliosa, c’è qualcosa di questo luogo che ti ha affascinato in modo particolare?
Del Giappone amo ogni cosa, ma se devo sceglierne una in particolare direi che sono innamorata dei Giapponesi, del loro modo buffo di muoversi ed esprimersi, del loro estremo rispetto per gli altri, della loro cortesia, dell’eleganza. Questo è quello che più mi affascina, forse perché sono tratti così marcatamente diversi da quelli tipici della nostra italianità sfacciata e caciarona. Il Giappone è una terra affascinante e il motivo per cui è così intrigante è da ricercare nei suoi abitanti, nelle loro abitudini così strane, nelle usanze così distanti dalle nostre.

Nicoletta in Giappone

4) In Giappone il galateo impone atteggiamenti molto diversi dai nostri. Ad esempio quello che in occidente è ormai una consuetudine, come soffiarsi il naso in pubblico, mangiare e bere camminando per strada o mettere in mostra i propri tatuaggi, nella terra del Sol Levante può essere interpretato come un segno di maleducazione. Tu come hai gestito questi divieti? È stato difficile abituarti a non tenere certi comportamenti?
Quella del non soffiarsi il naso in pubblico è forse l’unica delle consuetudini giapponesi che proprio non condivido, anche perché trovo che l’alternativa di tirar su col naso sia decisamente peggio, no? È quindi anche l’usanza che per me è stata più difficile da rispettare. Quando posso vado al bagno e me lo soffio di nascosto, come fanno loro, ma la questione si complica in certe situazioni, per esempio se sei sulla metropolitana. Per il resto devo dire che non ho avuto grandi problemi. Ci si abitua presto.

5) La cucina giapponese è famosa per il sushi e il sashimi, oltre a queste due pietanze cosa ci consigli di assaggiare?
Adoro la tempura, magari meglio se servita su una ciotola di riso in un piatto che si chiama tendon. Oppure il ramen: inizialmente mi metteva un po’ di timore e invece è una delle cose più buone che abbia mai mangiato. Così come la carne di Kobe, così buona che si scioglie in bocca. Poi adoro il matcha, il the verde giapponese, e ogni cosa al gusto matcha, soprattutto il gelato. E per finire vi consiglio i dolci agli azuki, i fagioli rossi che mi ricordano il sapore delle castagne.

6) Per quanto riguarda i mezzi di trasporto? Cosa ci suggerisci di usare per spostarci all’interno di una città? E per andare da una città all’altra?
Per gli spostamenti in città diciamo che dipende molto da dove ci troviamo. A Tokyo, per esempio, la metropolitana è comodissima, la Yamanote line serve i quartieri più turistici, ma si ci può buttare anche sul trenino automatico per andare a Odaiba, oppure sul battello per raggiungere Asakusa via acqua. A Kyoto invece è inevitabile affidarsi ai bus, anche se mi piacerebbe poterla girare in bicicletta. Magari mi organizzerò per il prossimo viaggio.
Per spostarsi invece da una città all’altra, direi che lo shinkansen è la soluzione migliore se si ha la possibilità di comprare un JR Pass. In questo modo ci si può spostare liberamente per tutto il Paese con collegamenti rapidi e comodissimi e con un costo tutto sommato contenuto rispetto all’acquisto dei singoli biglietti. I trasporti sono una delle voci più costose in un viaggio in Giappone, ma sono anche un’esperienza completamente diversa da quella a cui siamo abituati in Italia. Te lo dice una pendolare che conosce bene la nostra rete ferroviaria.

7) Raccontaci qualcosa sulle architetture giapponesi, sono molto diverse da quelle occidentali?
Dal punto di vista architettonico il Giappone ha davvero una gran varietà da offrire. Si parte dalle costruzioni abitative classiche, casette di dimensioni molto contenute, dalle forme generalmente squadrate per sfruttare meglio il poco spazio e con elementi decorativi sul colmo del tetto e sui canali che ricordano immediatamente la tipicità dell’oriente. Si passa poi ai grattacieli moderni tutti vetro e acciaio che non hanno nulla da invidiare alle città occidentali. I templi rievocano i tempi antichi con gigantesche colonne in legno e soffitti intarsiati o decorati. Le antiche case dei mercanti o dei samurai, con le porte scorrevoli e i giardini tradizionali riempiono interi quartieri di storia. E per finire troviamo anche l’opera di famosi architetti “importati” dall’occidente oppure giapponesi, come Kenzo Tange e Tadao Ando.

Grazie

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